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Pubbl. Gio, 8 Ott 2015

Modelle e diritto: il rapporto giuridico tra agenzia e casa di moda

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Ivan Allegranti


Siamo proprio sicuri che il lavoro della modella sia davvero molto glamour


Belle, affascinanti e molto spesso modello di vita per teenager e non solo, così appaiono all'occhio di tutti le modelle. Ma, che lavoro fanno, camminano e basta? E, cosa che ci interessa di più in questa sede, come possiamo definirle a livello giuridico?

1. Il lavoro delle modelle 

Molto spesso le vediamo in edicola sulle copertine dei giornali patinati o nei cataloghi che sfogliamo a casa con tanta bramosia delle griffe che ci piacciono, ma poco sappiamo di loro se non qualche cosa delle più famose, le cosiddette top model come Naomi Campbell o Linda Evangelista che hanno fatto la storia della moda e del costume internazionale, ritenendo a priori che fare la modella sia il lavoro più stupido che esista sulla faccia della terra, poichè costoro camminano sulla passerella, fanno "qualche" foto e partecipano a tante feste glamour. Non è cosi. Fare la modella è un lavoro stancante sia a livello fisico che, soprattutto, intellettuale. Noi, del grande pubblico vediamo il prodotto finale ma a monte vi è uno stress psico-fisico non indifferente.

A prescindere che sia una ragazza scoperta per strada o che abbia coscientemente voluto intraprendere la carriera di modella, la modella è cliente di un'agenzia che, ex art. 1742 c.c., "assume stabilmente l'incarico di promuovere, per conto dell'altra (le modelle appunto), verso retribuzione, la conclusione di contratti in una zona determinata". Di che retribuzione stiamo parlando? L'agenzia di modelle o model agency come la si preferisca chiamare, trattiene una parte dei guadagni della cliente (normalmente il 20% a servizio) ricevuti a sua volta dal cliente della cliente e cioé lo stilista che ha voluto la modella per svolgere una sua attività. Dunque, lo stilista si rivolge all'agenzia per cercare una o più modelle per una determinata attività, l'agenzia gli indica alcune modelle e costui le sceglie. La modella scelta ricerverà un compenso a cui verranno sottratti i soldi per l'agenzia.

Da qui dobbiamo fare una classificazione fra le modelle, suddividendole in due grandi gruppi: quelle che sfilano e quelle che fanno i lookbook (i cataloghi) o le pubblicità. Molto spesso si tratta di carriere differenti ma, in casi eccezionali, possono essere le stesse, senza dimenticare che entrambe possono essere impiegate nalle varie redazioni delle testate di moda per servizi fotografici.

Bene. Le modelle che sfilano sono coloro che vediamo sulle passerelle dei grandi stilisti (e non solo) e che presentano, durante le sfilate delle fashion week, i capi delle collezioni di quest'ultimi. Ora, immaginate di truccarvi e struccarvi, cambiare pettinatura, vestirvi e svestirvi almeno due o tre volte al giorno davanti ad un centinaio di persone, correre da una parte all'altra di una metropoli come New York o Londra per due mesi l'anno. Non è stremante? 

In una situazione non molto differente si trovano quelle modelle che, appartenendo alla seconda categoria, anche se non durante le settimane della moda, corrono da una parte all'altra del globo a soddisfare le esigenze dei singoli clienti trovati, come scritto sopra, dalla model agency.

Infine, le più belle o brave (a voi la scelta) oltre a sfilare, sono anche protagoniste di una o più campagne pubblicitarie per i vari marchi di moda e lifestyle sparsi per il globo e, in aggiunta, compaiono anche su più redazionali delle singole riviste nell'arco di sei mesi. Il lavoro può essere tanto e la mole non è indifferente, soprattutto se non è un impiego sedentario, bensì che si svolge in località sparse per il mondo. 

2. La collocazione delle modelle in abito giuridico.

Come ho sottolineato spesso, quindi, il lavoro delle modelle è assai stressante, ma quale è il fine ultimo di queste ragazze. Mi spiego meglio: quale è lo scopo del lavoro della modella?

Sia che vi sia una sfilata, o un catalogo o una presentazione stampa e così via, lo scopo della modella è quello di presentare al meglio la creazione dello stilista in questione. Le modelle (e per analogia i modelli) devono esaltare e rendere conoscibile lo spirito, il mood ed il tipo di donna/uomo a cui si ispira ed è mirata la collezione.

A livello pragmatico le modelle guadagnano per il semplice fatto di presentare, davanti ad un determinato pubblico di compratori, l'abito del loro cliente che, a sua volta, guadagna dalle vendite dell'abito indossato dalla sua cliente (la modella) e rivenduto ad un altro suo soggetto, cliente anch'esso (il compratore del negozio), che a sua volta lo venderà, a distanza di sei mesi, al singolo acquirente. 

Riassumendo: la modella guadagna per il vestito dello stilista da lei indossato che vende a sua volta al buyer di un determinato negozio il quale lo rivenderà al grande pubblico. Il guadagno della modella quindi non ricade su di lei ma sul vestito, nel senso che, gli affari girano intorno al vestito e lei, altro non è, che un semplice mezzo per raggiungere tale guadagno. Ricordiamoci infatti, la storica denominazione di modella è "mannequin", manichino.

Il corpo scolpito e la bellezza delle modelle è fatta per esaltare e presentare al meglio, ai compratori dello stilista-cliente, il vestito e di conseguenza, ex art. 1571, le modelle locano il corpo, perchè, con un contratto "una parte (locatore-stilista) si obbliga a permettere a un altro soggetto (conduttore o locatario-modella/o) l'utilizzo di una cosa (corpo della modella/o) per un dato tempo in cambio di un determinato corrispettivo".

La modella, locando legittimamente il proprio corpo, permette allo stilista di vendere il vestito posto sul suo corpo locato.  Non si può parlare di "affitto di corpo", perchè non si produce guadagno dal corpo della modella, ma dal vestito sul corpo della modella. 

Queste bellissime ragazze appunto sono come dei manichini che, presi magari in prestito dal negozio del vicino dietro il pagamento di un corrispettivo, permettono di esaltare il vestito che magari acquisterò ( ovviamente mai mi sognerei di acquistare un manichino!). Se fosse affitto, il corpo delle modelle produrrebbero un guadagno, nel senso che acquisteri sia il vestito che il loro corpo, ma ciò non è possibile.

Una cruda realtà?

 

Immagine: Quotidianomime.com, Comme des Garçons Primavera Estate 2016.