Criteri redazionali
La pubblicazione degli articoli deve seguire criteri di forma inderogabili che è onere degli Autori attuare all'interno delle proprie bozze prima di consegnare il testo per la revisione. Il Comitato dei Revisori, in caso di mancata osservanza delle prescrizioni di forma indicate di seguito, è autorizzato a riassegnare gli elaborati per attuare le dovute modifiche.
Il mancato rispetto dei criteri redazionali è causa di non pubblicazione dell’articolo o di sua riassegnazione per correzioni.
La classificazione dell'articolo (divulgativo o scientifico) viene individuata inderogabilmente dalla Redazione in ragione del Regolamento editoriale e della eventuale valutazione del Comitato Scientifico.
Una volta inviata la bozza alla Redazione, si applica l'articolo 8 del Regolamento editoriale.
Criteri base da adottare con l'uso dell'Editor della piattaforma
Nella pagina di editing dell’articolo, l’autore ha a disposizione 5 box in cui scrivere, dedicati rispettivamente a: 1) Titolo; 2) Abstract italiano; 3) Abstract inglese; 4) Sommario e corpo dell’articolo; 5) Note.
1) Box “Titolo”: Il titolo dell’articolo deve essere scritto con caratteri minuscoli. Le uniche lettere maiuscole saranno: la prima della prima parola, la prima dei nomi propri (ad es. “Cassazione”, “Roma”, ecc.), quelle degli acronimi (ad es. C.E.D.U.) e simili.
Nel titolo sono vietati i punti interrogativi.
Nel titolo non va inserito il punto finale.
2) Box “Abstract (italiano)”: Ogni articolo, sia divulgativo che scientifico, deve avere l’abstract in lingua italiana. L’abstract serve per riassumere, in un determinato numero di parole, gli aspetti fondamentali del lavoro. Va scritto con caratteri minuscoli, salve le eccezioni sopra menzionate.
3) Box “Abstract (inglese)”: Obbligatorio per gli articoli scientifici, facoltativo in quelli divulgativi. Vale quanto detto per l’abstract in italiano.
4) Box “Sommario + Corpo dell’articolo”.
a. Sommario: Il sommario contiene l’elenco numerato dei titoli dei paragrafi.
- La parola “Sommario” deve essere scritta in grassetto e corsivo, cioè: “Sommario”.
- I titoli dei paragrafi indicati all’interno del sommario devono essere scritte senza grassetto e senza corsivo e vanno necessariamente separati con punto e virgola ";" .
- Ogni articolo deve riportare le relative conclusioni. Dopo la parola “Conclusioni” nel sommario va messo il punto.
- Esempio di Sommario: Sommario: 1. Premessa; 2. Titolo paragrafo; 3. Titolo paragrafo; 4. Titolo paragrafo; 5. Conclusioni.
Per consentire la separazione visiva del sommario dal corpo del testo, è importante inserirlo all'interno di una cella, definita "div". Per fare questo è sufficiente selezionare tutto il sommario e premere sul pulsante "DIV ", alla voce "Stile" selezionare "Special container" e premere "Ok" (il risultato finale sarà pari a quello visibile all'inizio di questo testo).
b. Corpo dell’articolo: è vivamente consigliato scrivere il testo dell’articolo su Microsoft Word e, una volta completato, copiarlo e incollarlo nell’apposito box dell’editor (n. 4).
Nel corpo del testo è tassativamente vietato l’utilizzo di:
- Grassetti;
- Sottolineature;
- Evidenziazioni;
- MAIUSCOLI (Salve le ipotesi consentite, di cui al n. 1).
- Eccessive spaziature nel testo (N.B.: Non confondere le righe di testo totalmente vuote con i torni a capo)
- Sono ammesse, purché assolutamente necessarie, liste ed elencazioni (ad esempio, qualora contenute in una pronuncia giurisprudenziale, una legge, un atto amministrativo e simili);
- Il testo dell’articolo deve necessariamente essere giustificato;
- I termini di lingue straniere vanno scritti in corsivo (ad es. “common law”, “ab origine”, “tout court” ecc.);
5) Box “Note”: Incollando il testo dell’articolo dal documento Word al box n. 4, il sistema inserirà in automatico le note, che poi andranno spostate nel box 5 (ed eliminate dal box n. 4). In questo box può essere inserita la bibliografia in aggiunta alle note, che deve essere ordinata in ordine alfabetico con il cognome dell'autore del testo citato.
I numeri delle note devono essere inseriti prima dei segni di interpunzione: ad esempio « testo1. » e non « testo.1 ».
CRITERI REDAZIONALI DI DETTAGLIO
- I contributi devono essere suddivisi in paragrafi numerati (con numeri arabi) e titolati, secondo questo metodo di numerazione e titolazione: 1. Primo paragrafo; 2. Secondo paragrafo; 2.1. Sottoparagrafo; e così via.
- Deve essere sempre inserito in cima al testo il sommario, come segue: Sommario: 1. Primo paragrafo; 2. Secondo paragrafo; 2.1. Sottoparagrafo; e così via.
- Il titolo del paragrafo è diviso dal testo del paragrafo precedente da una riga (equivalente a due torni a capo con i tasti shitf+invio oppure - preferibile - un torno a capo con il tasto invio nell'editor); il testo del paragrafo è staccato dal titolo da una riga (equivalente a due torni a capo con i tasti shitf+invio oppure - preferibile - un torno a capo con il tasto invio nell'editor); il titolo del sottoparagrafo è staccato dal testo del paragrafo precedente da una riga (equivalente a due torni a capo con i tasti shitf+invio oppure - preferibile - un torno a capo con il tasto invio nell'editor). Per inserire lo spazio corrispondente ad una riga all'interno dell'editor della Rivista è sufficiente premere invio una volta: deve essere rimossa qualsiasi altra riga aggiuntiva prima, all'interno o dopo il corpo del testo.
- Anche i sottoparagrafi devono essere titolati.
- Tutto il testo e le note devono essere giustificati.
- L’eventuale punteggiatura andrà sempre dopo il segno di richiamo alla nota, eccetto il punto esclamativo e interrogativo.
- Per le citazioni si usano le virgolette “caporali” (« »); per evidenziare una parola o un concetto si usano le virgolette semplici, o apici doppi (“ ”). Eventuali omissioni all’interno delle citazioni saranno indicate dai tre puntini tra parentesi quadre ([…]).
- Per segnalare un inciso devono essere usati i trattini (-).
- I nomi di enti, istituti, organizzazioni, e simili, siano essi italiani o stranieri, vanno scritti in tondo senza virgolette e con l’iniziale maiuscola. Esempio: Camera di commercio, Commissione tributaria centrale, Corte di cassazione, Corte costituzionale, Corte dei conti, Ministero delle finanze, Tribunale, Unione Europea, Università di Milano, Paesi.
- Nei nomi composti da più parole e la maiuscola va usata di norma solo per la prima parola. Esempio: Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, Corte di giustizia dell’U.E., ecc.
- Negli acronimi l’uso delle maiuscole è determinato dalla normalità della scrittura. Esempio: AIGA, UCPI, CNF, Coa. Tale criterio vale anche per la punteggiatura. Esempio C.E.D.U., D.M., Mass. Uff.,
- Le espressioni in lingua straniera fatte proprie dall’autore nel contesto del discorso vanno scritte in corsivo: es. iter, status, tout court, fair play. Le parole latine vanno sempre in corsivo, salvo che si tratti di una citazione riportata tra virgolette (in tal caso andrà in tondo tra virgolette).
- Evitare assolutamente le sottolineature e il grassetto nel corpo del testo, salvo i titoli dei paragrafi.
- I titoli delle opere letterarie, cinematografiche, teatrali citati nel testo vanno indicati in corsivo (es. Codice dei diritti umani e fondamentali, Trattato dell’argomentazione, La lingua, la legge, la professione forense, Il verdetto).
NOTE E CITAZIONI
Per le citazioni di volumi: in maiuscolo il cognome dell’autore (con l'iniziale del nome), titolo in corsivo, luogo di pubblicazione, anno di pubblicazione, volume o parte, pagina o pagine citate (senza indicazione “p./pp.”). In caso di volumi collettivi a proposito dei quali si specifica solo il curatore, si cita inizialmente il titolo seguito dal cognome del curatore non in maiuscoletto.
Esempi
- A. ZANNOTTI, Il nuovo diritto penale dell’economia, Milano, 2012, 224 ss.
- C. FILIPPI, Le soglie di non punibilita, in Nuovo diritto penale delle societa, a cura di Alessandri, Milano, 2002, 265 ss.
- M. AMBROSETTI, L. MEZZETTI, A. RONCO, Diritto penale dell’impresa, Bologna, 2012, 147.
- Il processo penale dopo la riforma del giudice unico (l. 16 dicembre 1999, n. 479), a cura di Peroni, Padova, 2000, 515.
Per le citazioni di articoli contenuti in riviste o pubblicazioni periodiche: in maiuscolo il cognome dell’autore (con o senza iniziale puntata del nome), titolo in corsivo, titolo della rivista o del periodico abbreviato, anno, volume, numero del fascicolo e delle pagine.
Esempi
- A. CARACCIOLI, Il rischio penale per le valutazioni estimative: reati fiscali a confronto con il nuovo falso in bilancio, in Il Fisco, 2015, 28, 2735 ss.
- M. ALESSANDRI, Le incerte novità del falso in bilancio, in Riv. it. dir. proc. pen., 2016, 11 ss.
Per la ripresa di citazioni, va usato il corsivo per le espressioni: ibid. e op. cit., che non sono precedute dal titolo dell’opera; il tondo, per l’espressione: cit., che è preceduta dal titolo dell’opera.
Per le citazioni di opere su internet l’indirizzo va scritto in corsivo (es. www.camminodiritto.it). In nessun caso deve essere copiato il link per esteso, qualora non sia limitato al primo livello: ad esempio, è consentito l’inserimento di www.camminodiritto.it, ma non di https://www.camminodiritto.it/public/pdfarticoli/4400_10-2019.pdf.
In quest’ultimo caso, l'Autore dovrà aver cura di rimuovere il link lungo ed inserirlo eventualmente come collegamento ipertestuale al nome della fonte (ad esempio, Cammino Diritto)
L'eventuale bibliografia deve essere inserita in calce alle note, nel relativo box, evidenziata anteponendo la voce "Bibliografia" (grassetto e corsivo) ed elencata in ordine alfabetico del cognome dell'Autore con nome puntato, come nell'esempio che segue:
Bibliografia
ARDIZZONE S., voce Incolumità pubblica (delitti e contravvenzioni contro la), in Dig. disc. pen., VI, 1998, pp. 365 e ss.
BALDINI V., Lo Stato costituzionale di diritto al tempo del Coronavirus, in dirittifondamentali.it, 10.3.2020, pp. 684 e ss.
SIGLE
- cap. e capp. = capitolo e capitoli
- cfr. = confronta: rimanda genericamente a un testo, senza indicare un punto preciso
- cit. = citato
- ed. = edizione
- et al. = e altri
- fig. e figg. = figura e figure
- ibid. = nello stesso testo che è stato citato nella nota precedente, ed esattamente nella stessa pagina; seguito dal numero di pagina se queste ultime sono diverse
- infra = vedi più avanti
- n. e nn. = nota e note
- [N.d.A.] = nota dell’autore
- [N.d.C.] = nota del curatore
- [N.d.R.] = nota del Revisore
- [N.d.T.] = nota del traduttore
- p. e pp. (e non: pag. o pagg.) per indicare la singola pagina o le pagine
- par. e parr. = paragrafo e paragrafi
- passim = in diversi punti (quando il concetto a cui si fa riferimento è espresso in una fonte non in una pagina precisa ma qua e là)
- s. e ss. = seguente e seguenti
- s.d. = senza data (nel caso in una fonte non sia riportata la data di edizione)
- s.l. = senza luogo (nel caso in una fonte non sia riportato il luogo di edizione)
- sez. = sezione
- [sic] = proprio così. Si usa quando si riporta una citazione che contiene una parola strana o sbagliata, facendo così capire che non si tratta di errore proprio ma dell'autore della citazione.
- tab. = tabella
- tav. = tavola
- tr. o trad. = traduzione
- vol. e voll. = volume e volumi
ABBREVIAZIONI
- C.E.D.U. = Convenzione europea dei diritti dell’Uomo
- Atti parl. Cam. = Atti parlamentari della Camera dei deputati
- Atti parl. Sen. = Atti parlamentari del Senato
- circ. = circolare
- d. interm. = decreto interministeriale
- d.C.p.S. = decreto del Capo provvisorio dello Stato
- disp. prel. = disposizioni sulla legge in generale (preliminari al codice civile)
- disp.reg.= disposizioni regolamentari
- d.l. = decreto-legge
- d.lgs. = decreto legislativo
- d.lgs. = decreto legislativo emanato dal Presidente del Consiglio dei ministri con poteri di
- d.m. = decreto ministeriale
- d.P.R. = decreto del Presidente della Repubblica
- d.p. giunta reg.= decreto del presidente della giunta regionale
- L. = legge
- L. cost. = legge costituzionale
- L. rg. = legge regionale
- L. prov. = legge provinciale
- r.d.l. = regio decreto-legge
- r.d.lgs. = regio decreto legislativo
- r.d. = regio decreto
- reg. = regolamento
- r.m. = risoluzione ministeriale
- t.u. = testo unico
- App. = Corte di appello
- App. mil. = Corte militare di appello
- Ass. = Corte di assise
- Ass. app. = Corte di assise di appello
- BGH = Bundesgerichtshof
- BverfG = Bunderverfassungsgericht
- Cass. = Corte di cassazione
- Cass., Sez. un. = Corte di cassazione, Sezioni unite
- Cass. civ.= Corte di cassazione civile
- Corte conti = Corte dei conti
- Corte cost. = Corte costituzionale
- Corte giust. UE = Corte di giustizia dell’unione europea
- Corte EDU = Corte europea dei diritti dell’uomo
- C.I.J. = Court internationale de justice
- Coll. Arb. = Collegio arbitrale
- Comm. centr. imp. = Commissione centrale delle imposte
- Comm. tribut. 1° = Commissione tributaria di 1° grado
- Comm. tribut. 2° = Commissione tributaria di 2° grado
- Com. tribut. centr. = Commissione tributaria centrale
- Cons. reg. sic. = Consiglio di giustizia amministrativa per la regione siciliana
- Cons. St. = Consiglio di Stato
- Cons. St., ad. gen. = Consiglio di Stato, adunanza generale
- Cons. St. ad. plen. = Consiglio di Stato, adunanza plenaria
- G.u.p.= Giudice dell’udienza preliminare
- Giud. pace = Giudice di pace
- G.I.= Giudice istruttore
- G.i.p.= Giudice per le indagini preliminari
- Lodo arb.= Lodo arbitrale
- Proc. Rep.= Procura della Repubblica
- Proc. gen. app. = Procura generale presso la corte d’appello
- P.m.= Pubblico ministero
- Pret. = Pretura
- TAR = Tribunale amministrativo regionale
- Trib. = Tribunale
- Trib. acque = Tribunale regionale delle acque pubbliche
- Trib. Ce = Tribunale di I grado delle Comunità europee
- Trib. mil. = Tribunale militare territoriale
- Trib. sup. acque = Tribunale superiore delle acque pubbliche
- Trib. sup. mil. = Tribunale supremo militare
- Trib. sorv. = Tribunale di sorveglianza