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DIRITTO PENALE
La cessione di un selfie pedopornografico integra il reato ex art. 600 ter c.p.
https://rivista.camminodiritto.it/articolo.asp?id=4790

L´elaborato ha ad oggetto una breve analisi della seconda traccia del parere di penale esame avvocato 2019 e il commento della recente SENTENZA della Cassazione in materia di cessione di selfie pedopornografico che ha stabilito che “per la configurab...

Autore(i): Ilaria Taccola Pubblicazione: Lun, 17 Feb 2020

DIRITTO PRIVATO COMPARATO
Pagamento di fatture all´agente di commercio apparentemente autorizzato: il principio di apparenza ex art. 1186 c.c.
https://rivista.camminodiritto.it/articolo.asp?id=4678

Con SENTENZA n. 1869 del 25 gennaio 2018, la Corte di Cassazione affronta il tema dell´effetto liberatorio del pagamento all´agente apparentemente autorizzato a ricevere la prestazione per conto del creditore. Uno sguardo al tema dei rapporti tra i p...

Autore(i): Francesco Tantussi Pubblicazione: Mer, 29 Gen 2020

DIRITTO PENALE
Prime osservazioni alla SENTENZA della Cassazione, Sezioni Unite Penali, in tema di intercettazioni
https://rivista.camminodiritto.it/articolo.asp?id=4705

Le Sezioni Unite penali, con SENTENZA n. 51 del 2020, hanno stabilito che le intercettazioni si considerano svolte nel medesimo procedimento se riguardano reati connessi ex art. 12 c.p.p. per i quali le intercettazioni sono consentite dalla legge. S...

Autore(i): Massimo Mannucci Pubblicazione: Gio, 23 Gen 2020

DIRITTO PROCESSUALE CIVILE
Cessione del contratto di locazione: cedente responsabile se il nuovo inquilino non paga
https://rivista.camminodiritto.it/articolo.asp?id=4684

La Cassazione, con la SENTENZA n. 28809 del 08.11.2019, ha chiarito la portata applicativa dell’art. 36 l. 392/1978 nella particolare fattispecie delle cessioni c.d. “a catena”, riconfermando la tesi per cui, nel caso di specie, sorgerebbe una respon...

Autore(i): Luca Collura Pubblicazione: Gio, 16 Gen 2020

DIRITTO PENALE
La diffamazione nei confronti di un boss mafioso
https://rivista.camminodiritto.it/articolo.asp?id=4717

Non si può appellare un boss mafioso come ”pezzo di merda”. Lo sostiene la Corte di Appello di Palermo con la SENTENZA resa nei confronti del giornalista Rino Giacalone....

Autore(i): La Redazione Pubblicazione: Mer, 15 Gen 2020