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Pubbl. Mar, 24 Nov 2020

Pubblicità online di maternità surrogata: l´AGCOM non può intervenire senza apposito conferimento di competenza ex lege

Riccardo Samperi
Dottorando di ricerca



L´Autorità per le garanzie nelle comunicazioni chiarisce che, in assenza di apposita delegazione legislativa, il quadro normativo attualmente in vigore non le consente di intervenire in caso di pubblicità digitale di contenuti asseritamente illeciti.


Giorni fa, l’associazione Scienza&Vita ha aspramente criticato l’immobilismo delle autorità italiane davanti alla pratica pubblicitaria del noto motore di ricerca Google, reo di avere mostrato servizi relativi alla c.d. “maternità surrogata”, offerti all’estero da aziende straniere. La procreazione mediante il ricorso all’utero di persona estranea alla coppia, infatti, nell’ordinamento giuridico italiano è vietata dalla legge n. 40 del 2004.

Giorni fa, l’associazione Scienza&Vita ha aspramente criticato l’immobilismo delle autorità italiane davanti alla pratica pubblicitaria del noto motore di ricerca Google, reo di avere mostrato servizi relativi alla c.d. “maternità surrogata”, offerti all’estero da aziende straniere. La procreazione mediante il ricorso all’utero di persona estranea alla coppia, infatti, nell’ordinamento giuridico italiano è vietata dalla legge n. 40 del 2004.

Nel comunicato stampa del 20 novembre 2020, l’AGCOM ha chiarito che l’attuale quadro normativo delineato dalla direttiva sul commercio elettronico del 2003 non le consente di intervenire nel caso di specie, quantomeno in assenza di apposita delega legislativa, prevista invece in materia di diritto d’autore e di divieto di pubblicità di gioco d’azzardo.

Ciò malgrado, l’Autorità si è dichiarata disponibile ad avviare «un dibattito sul rafforzamento dei [suoi] poteri di intervento nei confronti dei servizi di intermediazione pubblicitaria online in ipotesi di diffusione di contenuti illeciti»[1].


Note e riferimenti bibliografici

[1] Fonte: https://www.agcom.it.