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Pubbl. Gio, 5 Nov 2020

La Consulta rigetta le censure sul decreto anti-scarcerazioni

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Editoriale a cura di Ilaria Taccola



La Corte Costituzionale ha rigettato le censure di incostituzionalità avanzate dal Tribunale di sorveglianza di Sassari e dai Magistrati di sorveglianza di Spoleto e di Avellino sul decreto legge n. 70 in merito alle scarcerazioni connesse all´emergenza pandemica da coronavirus.


Pubblichiamo oggi il comunicato della Corte Costituzionale in merito alla legittimità costituzionale del decreto legge n. 70/20 sulle scarcerazioni connesse all'emergenza COVID-19. 

"La Corte costituzionale, riunita oggi in camera di consiglio, ha esaminato le questioni sollevate dal Tribunale di sorveglianza di Sassari e dai Magistrati di sorveglianza di Spoleto e di Avellino sul decreto legge n. 29 del 2020 e sulla legge n.70 del 2020 relativi alle scarcerazioni, connesse all’emergenza COVID, di detenuti condannati per reati di particolare gravità. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte fa sapere che le questioni sono state ritenute infondate. La disciplina censurata impone ai giudici di sorveglianza di verificare periodicamente la perdurante sussistenza delle ragioni che giustificano la detenzione domiciliare per motivi di salute. A tal fine, i giudici sono tenuti ad acquisire una serie di documenti e di pareri, in particolare da parte dell’Amministrazione penitenziaria, della Procura nazionale antimafia e della Procura distrettuale antimafia. La Corte ha ritenuto che questa disciplina non sia in contrasto con il diritto di difesa del condannato né con l’esigenza di tutela della sua salute né, infine, con il principio di separazione tra potere giudiziario e potere legislativo. La motivazione della sentenza sarà depositata nelle prossime settimane."


Note e riferimenti bibliografici