ISCRIVITI (leggi qui)
Pubbl. Lun, 1 Giu 2015

Il tribunale di Napoli ha deciso sul primo ricorso sui rimborsi pensionistici.

Maria Pina Di Blasio


Come era prevedibile un’ondata di ricorsi sulle indicizzazioni sta investendo i tribunali italiani.


Il tribunale di Napoli, sezione Lavoro, accogliendo un ricorso sui rimborsi, ha stabilito un'ingiunzione di pagamento di euro 3.074, diretta all'INPS, a titolo di arretrati. La decisione e' diretta conseguenza della bocciatura, da parte della Corte costituzionale del blocco delle rivalutazioni delle pensioni per gli anni 2012 e 2013 collegato alla riforma “Fornero”.

Il tribunale di Napoli, sezione Lavoro, accogliendo un ricorso sui rimborsi, ha stabilito un'ingiunzione di pagamento di euro 3.074, diretta all'INPS, a titolo di arretrati. La decisione e' diretta conseguenza della bocciatura, da parte della Corte costituzionale del blocco delle rivalutazioni delle pensioni per gli anni 2012 e 2013 collegato alla riforma “Fornero”.

Il ricorso era stato presentato il 13 maggio scorso, 5 giorni prima che il governo annunciasse il decreto sui rimborsi sulle pensioni, peraltro non ancora entrato in vigore.

Invero, con il decreto, datato 13 maggio, il governo ha previsto che dal primo agosto i pensionati ricevano un rimborso che varierà a seconda della pensione percepita. Per il 2012-13 il provvedimento riconosce la rivalutazione del 40%" per gli assegni tra 3 e 4 volte il minimo, del 20% per quelli tra 4 e 5 volte il minimo e del 10% per quelli tra 5 e 6 volte il minimo. Per il biennio 2014-15 sarà rimborsato il 20% di quanto previsto per il biennio precedente.

Data l’attuale situazione di incertezza e di caos che si è venuta a verificare a seguito della pronuncia della Corte delle leggi, è di immediata intuizione ritenere che quello accolto e deciso dal giudice del lavoro partenopeo sia solo il primo di una serie di ricorsi volti ad ottenere il riconoscimento del diritto alla rivalutazione delle pensioni che nei prossimi mesi potrebbero investire i tribunali italiani.

Nel caso di specie, comunque, l'Inps ha ora 40 giorni per opporsi davanti al giudice: un'opposizione che, una volta entrato in vigore, potrà probabilmente basarsi anche sul decreto del governo.