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Pubbl. Mer, 28 Ago 2019

Il primo reato commesso dallo spazio: chi decide?

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Editoriale a cura di


E´ di pochi giorni fa la notizia che Anne McClain, astronauta candidata a diventare la prima donna sulla Luna, è stata accusata di aver violato il conto corrente bancario dell´ex moglie tramite i computer a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.


Una vicenda accaduta nei giorni scorsi ha destato numerosi dubbi in merito alla competenza territoriale. Infatti, non era mai accaduto che un reato fosse commesso nello spazio.

Ricostruendo brevemente la vicenda, cercheremo di delineare il primo reato spaziale della storia.

Il caso ha come protagoniste due donne oramai separate, Summer Worden, ex 007 dell'aeronautica Usa residente in Kansas, e Anne McClain, astronauta decorata della Nasa.

La coppia al momento si trova coinvolta nell'iter della separazione e nella disputa per l'affidamento del figlio adottato.

A questa vicenda si è aggiunta ulteriormente il caso del reato spaziale oggetto di interesse oramai mondiale.

Infatti, Summer Worden ha accusato l'ex coniuge Anne McClaine di aver violato le sue credenziali di accesso al conto bancario mentre si trovava nello spazio, a bordo della ISS (International Space Station), la stazione spaziale che si muove intorno alla Terra a 28.800 chilometri orari, seguendo un'orbita a un'altezza di 400 chilometri.

Quale sia il giudice a dover decidere, su un'accusa penale o su una controversia civile, è la questione che il più delle volte fa passare notti insonni anche ai migliori avvocati.

Ancora più contorto è questo caso posto all'attenzione dei giudici americani, che dovranno decidere di un presunto reato commesso da un'astronauta a bordo della ISS.

Per ora, la questione sulla competenza sembra risolta utilizzando il principio della nazionalità: un cittadino USA verrà giudicato negli Stati uniti, un russo in Russia, uno italiano in Italia. 

Pertanto, della vicenda si occuperanno i giudici americani.