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Pubbl. Mer, 3 Gen 2018

Un nuovo colpo di scena per il concorso INPS: rigettata una istanza cautelare

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Angela Cuofano


Con decreto del 27 dicembre 2017, il T.A.R. Lazio è tornato a pronunciarsi sulla spinosa questione concernente la presunta illegittimità della certificazione di inglese B2 del Quadro Europeo di riferimento.


Sembrava finita. O almeno, pareva che tutti gli aspiranti candadati al concorso a 365 posti da analista di processo- consulente professionale indetto dall'INPS dopo anni di silenzio potessero tirare un sospiro di sollievo.

Il T.A.R. Lazio, infatti, con decreto del 18 dicembre 2017, aveva ammesso a presentare domanda una donna che ricorreva avverso suddetto bando di concorso, pur non essendo in possesso del requisito della certificazione di inglese B2, richiesta dall'ente.

Ecco che, dopo appena dieci giorni, il T.A.R. Lazio si pronuncia di nuovo, con decreto datato 27 dicembre 2017,  sostanzialmente rovesciando quanto statuito in precedenza.

IL CASO

Il decreto nasce come risposta ad un ricorso collettivo in cui diversi ricorrenti agivano in giudizio, chiedendo l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della determina del Presidente I.N.P.S. n.162, datata 7 novembre 2017, pubblicata in Gazzetta Ufficiale 24 novembre 2017 n. 90, nella parte in cui richiedeva come requisito imprescindibile per la partecipazione al concorso in oggetto, il possesso di una certificazione di lingua inglese, pari almeno a livello B2, del Quadro Europeo di riferimento.

I ricorrenti chiedevano altresì l'annullamento del modello di domanda presente sul sito internet dell'Amministrazione, dato che non permetteva ai candidati di proseguire nell'inoltro della domanda, se non dopo aver dichiarato il possesso della certificazione e della nota pubblicata sul sito internet I.N.P.S. che chiariva la natura della certificazione ammessa.

Agivano inoltre ex art. 56 cpa, per far sì che l'Ente di Previdenza rettificasse il bando di concorso, cancellando la clausola di esclusione, nonchè ex art. 30 cpa per l'accertamento e la condanna del risarcimento in forma specifica mediante ammissione dei ricorrenti al concorso e per il consequenziale risarcimento del danno per perdita di chance.

IL DECRETO

Il decreto in esame, prese in considerazione le varie istanze, basandosi anche su arresti precedenti, non le ha ritenute suscettibili di accoglimento.

In particolare, i giudici prendono a riferimento una sentenza del T.A.R. Lazio, sez III-bis, del 19 ottobre 2017. n.10503, che, pur riguardando un altro concorso, aveva confermato con un'ampia motivazione, la legittimità del requisito in discussione.

CONCLUSIONI

In base a tutto quanto sopra argomentato, sembra probabile che, riguardo questo concorso I.N.P.S., seppur atteso da molto tempo, non ci sia nulla di sicuro. Di certo le circostanze confermano ciò che i giuristi sostengono da tempo: il diritto non si ferma mai e in ogni momento può riservare nuove sorprese.