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Pubbl. Lun, 28 Set 2015

Riforma della giustizia. L’omesso versamento diventa illecito amministrativo

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Maria Pina Di Blasio


A breve l’approvazione del decreto sulle depenalizzazioni


Il decreto legislativo che contiene la trasformazione di alcune fattispecie di reato in illeciti amministrativi, messo a punto dalla commissione “Palazzo” istituita dal Ministro Orlando, è all’esame del ministero dell’Economia e, data l’imminente scadenza (la delega scade a metà novembre) nelle prossime settimane dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri.

In particolare, la depenalizzazione provvede a trasformare in illeciti amministrativi fattispecie contravvenzionali punite con la pena dell’arresto o dell’ammenda. Non rientrano nell'alveo del provvedimento alcune materie, per le quali le relative fattispecie di reato presentano un elevato grado di interesse sociale, come l’ambiente e la pubblica sicurezza.

A venire trasformato in illecito amministrativo, tra gli altri, sarà anche l’omesso versamento contributivo, nella soglia di 10mila euro, introdotto, come si ricorderà, con l’art. 2 del decreto legge 12 settembre 1983, n. 463, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 1983, n. 638, che punisce con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino ad euro 1032,91, il datore di lavoro che omette di versare le ritenute previdenziali ed assistenziali sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti.

Si tratta di un provvedimento che si inserisce nell’ambito di quella riforma della giustizia che ha visto la nascita di istituti come la “messa in prova” e la nuova “causa di non punibilità per tenuità del fatto, che fanno da contraltare alla più rigorosa disciplina sui reati contro la pubblica amministrazione, già vigente, e quella, non ancora approvata definitivamente contenuta nel disegno di legge sulla procedura penale, da poco approvato in prima lettura dalla Camera, disciplinanti le figure criminose del furto e della rapina. Per queste ultime crescono pene: per il furto in abitazione sarà da 3 a 6 anni, per furto aggravato da 2 a 6 anni, per la rapina da 4 a 10 anni. Aumentano le pene anche per il reato di voto di scambio politico-mafioso, che dagli attuali 4-10 anni, passerà a 6.