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Pubbl. Lun, 6 Feb 2017

Sondaggio: cosa pensi della giustizia?

Ludovica Di Masi


È molto interessante scoprire quale sia la giusta pena secondo la società. Il metodo migliore per farlo? Un sondaggio.


Nei miei articoli precedenti ho già posto l'attenzione sulla giusta pena e sulla giustizia in generale. Questa volta voglio dare voce al popolo per capire se ci sono falle nel sistema giustizia e proporre, se possibile, qualche soluzione.

Nei miei articoli precedenti ho già posto l'attenzione sulla giusta pena e sulla giustizia in generale. Questa volta voglio dare voce al popolo per capire se ci sono falle nel sistema giustizia e proporre, se possibile, qualche soluzione.

L'intervista è stata proposta ad ogni persona nel rispetto della privacy; ogni risposta è schermata dall'anonimato. Ognuno è stato libero di rispondere solo alle domande che ha ritenuto opportune e/o interessanti. Dove possibile, l'intervistato è stato libero di rispondere con domande meramente affermative o negative (SI-NO).

Ho intervistato undici persone di diverse età (tra i 20 e 75 anni), che svolgono lavori diversi e vivono in contesti sociali differenti. Non tutti hanno risposto a tutte le domande, chi per indecisione sulla risposta, chi perché riteneva i temi troppo importanti per rispondere in poche battute. Vi riporto di seguito le interviste integrali e poi procederò ad un'analisi dei risultati.

Ringrazio tutti gli intervistati per la loro disponibilità e cordialità.

 

Intervista 1

LDM: Cosa fa nella vita?

A: Sono una circense.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

A: La giustizia italiana è contorta, spesso non è "giusta", ci sono troppi “magna magna”, vige il gioco del pesce grande che mangia quello piccolo... ma è naturale visto che siamo nel paese della mafia.

LDM: Secondo lei, come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?

A: La pena giusta è convertire... così da non chiamarsi più pena, ma i casi e le circostanze sono varie, a volte è necessario l'allontanamento dalla società.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

A: La pena di morte non è una pena giusta, non si può punire un crimine con un crimine, non è da esempio... è un'incoerenza!

LDM: Cosa pensa della tortura?

A: La tortura? Se servisse a fin di bene...

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

A: Si, l'ergastolo è una pena giusta!

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico televisivo, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

A: Ovviamente hanno perso credibilità visti i loro precedenti, il reinserimento concreto è un augurio da poter fare... il distacco dalle persone è un rischio che devono accettare, d'altronde credo potrebbero cambiare vita e sopravvivere comunque senza un reality show... o sono ancora in cerca di visibilità?

 

Intervista 2

LDM: Cosa fa nella vita?

B: Sono un artista poliedrico.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

B: Per quanto riguarda la giustizia italiana la trovo lenta, spesso con due pesi e due misure; non c'è certezza della pena, e spesso tutto è a completa discrezione del giudice che deve giudicare! Si sono verificati casi pressoché uguali dove poi le pene sono state molto diverse. So che non stiamo parlando di una scienza esatta, ma almeno una certa uniformità non guasterebbe.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

B: Sono profondamente contrario; lo sono sempre stato! Io credo che nessun uomo abbia il diritto di togliere la vita ad un altro uomo, anche se quest'uomo si è macchiato di orrendi crimini. L'occhio per occhio dente per dente è uno scendere sullo stesso piano di chi ha ammazzato; in passato in altre nazioni (e forse ancora oggi) ci sono stati troppi casi di pena di morte comminata ad innocenti, e questo è un rischio troppo grosso che non possiamo assolutamente correre!

LDM: Cosa pensa della tortura?

B: Per me dovrebbe essere eliminata in qualsiasi Stato del mondo! È una pratica crudele, anacronistica e selvaggia!

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

B: Su questo sono d'accordo, perché credo possa servire da deterrente per non commettere omicidi! Quando si sa che se si ammazza poi si passa tutta la vita in carcere... qualcuno ci può riflettere prima di ammazzare. In alcuni casi particolari, in presenza di un vero ravvedimento si può pensare ad una grazia che il Presidente della Repubblica potrebbe concedere per alcune persone, ma non prima di aver trascorso 20 anni in carcere!

 

Intervista 3

LDM: Cosa fa nella vita?

C: Sono uno studente universitario.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

C: Penso che non sia efficace.

LDM: Secondo lei, come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?

C: Non può esistere la pena giusta, lo Stato può solamente garantire un giusto processo rieducativo al condannato.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

C: Si, perché ci sono dei casi in cui la rieducazione è impossibile.

LDM: Cosa pensa della tortura?

C: Secondo me, la tortura è inutile. Però, credo che la carcerazione (si pensi all'isolamento) sia già in sé una tortura.

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

C: L'ergastolo è inutile. Se ci pensiamo, è più garantista la pena di morte che l'ergastolo, perché quest'ultimo ti costringe ad una vita di patimenti, invece con la pena di morte la sofferenza è destinata ad un solo momento.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

C: Secondo me, la società vede il condannato sempre come una persona pericolosa e quindi di conseguenza lo etichetta. È inutile girarci intorno: sarà guardato sempre con diffidenza...e questo non è giusto!

 

Intervista 4

LDM: Cosa fa nella vita?

D: Docente di scuola secondaria in pensione.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

D: Il giudizio non è del tutto positivo. Lamento, fra l'altro, i tempi troppo lunghi del processo che spesso si conclude con la prescrizione, la politicizzazione di alcuni giudici etc.

LDM: Secondo lei, come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?

D: Deve essere commisurata alla colpa e, per nessun motivo, deve prevedere sconti che il più delle volte riducono di molto gli anni di detenzione dati.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

D: No. Bisogna dare a tutti la possibilità di redimersi. Da cattolico, poi, aggiungo che la vita può toglierla solo Colui che ce la dà, cioè il Signore. (C. Beccaria, Dei delitti e delle pene, capitolo XXVIII è ancora attuale).

LDM: Cosa pensa della tortura?

D: La tortura è sinonimo di barbarie e rende chi la esercita da carnefice peggiore del più spietato degli assassini.

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

D: Sì, soprattutto per alcuni crimini particolarmente cruenti e inumani.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

D: È possibile certamente, anche se la cronaca passata e recente ci dimostra che per alcuni particolari soggetti la redenzione, per loro colpa, non è attuabile. Comunque bisogna ricorrere a tutte le strategie possibili di rieducazione per consentire ad ognuno il reinserimento in società.

 

Intervista 5

LDM: Cosa fa nella vita?

E: Sono un pensionato.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

E: A mio parere la giustizia italiana andrebbe completamente rivoluzionata nelle lungaggini dei processi e l'incertezza della pena. La giustizia dovrebbe essere uguale per tutti ma spesso ci sono pene diverse per gli stessi reati, specialmente per la giustizia fiscale. Altra lacuna della nostra giustizia è l'interpretazione delle leggi da parte dei giudici, il cui giudizio è spesso contraddittorio con le intenzioni del legislatore.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

E: Non condivido la pena di morte ma chi commette reati non deve avere sconti di pena, senza se e senza ma.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

E: Per chi ha commesso dei reati come quelli della Wanna Marchi e sua figlia credo che devono essere tenuti fuori da qualsiasi contatto con il pubblico, anche se hanno manifestato l'intenzione di pentimento, semmai ci dovevano pensare prima di commettere il reato. Per me restano sempre dei delinquenti che hanno scontato la pena per i reati commessi.

 

Intervista 6

LDM: Cosa fa nella vita?

F: Ho lavorato in un'azienda ma ora sono disoccupata... comunque sono laureata in ingegneria.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

F: Non c'è una vera e propria giustizia... sono poche le persone che lavorano con buonsenso... non è organizzata bene, troppa burocrazia e quindi tempi infinitamente lunghi.

LDM: Secondo lei, come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?

F: Stabilire la pena non è semplice... di sicuro è indispensabile per l'ordine... forse bisognerebbe dare una pena in base alla gravità dell'accaduto.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

F: Nessun uomo può togliere la vita ad un altro uomo... quindi sono contro.

LDM: Cosa pensa della tortura?

F: Sono contro anche alla tortura.

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

F: Per alcuni crimini, tipo violenza sui bambini, si... è giusto.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

F: Tutti commettiamo degli errori e tutti dobbiamo avere la possibilità di poter cambiare la propria vita. Quindi penso che bisogna reinserirli. Poi se sbagliano una seconda volta... amen...

 

Intervista 7

LDM: Cosa fa nella vita?

G: Sono uno studente di medicina e chirurgia.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

G: Credo che la giustizia italiana abbia ancora molti passi da fare per essere definita tale.

LDM: Secondo lei, come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?

G: Credo che una pena sia giusta quando resta immutata a parità di reato a prescindere dalla persona a cui è rivolta.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

G: Credo che nessuno possa scegliere quando far terminare la vita di un'altra persona, a prescindere dalla gravità di ciò che ha commesso, quindi, non sono d'accordo con la pena di morte.

LDM: Cosa pensa della tortura?

G: Credo che la tortura in alcuni casi selezionati sia "giusta".

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

G: L'ergastolo credo sia una pena giusta sempre in casi selezionati.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

G: Credo che il reinserimento del "condannato" nella società possa avvenire, sempre in dipendenza dal tipo di reato commesso, ma mai in maniera completa! È un marchio che si porta per tutta la vita.

 

Intervista 8

LDM: Cosa fa nella vita?

H: Insegno.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

H: Ci sono delle pecche. Bisognerebbe risolvere alcuni problemi: non dovrebbero esserci casi di omicidi irrisolti né innocenti in carcere.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

H: Non saprei.

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

H: Dipende dal reato.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

H: Ci può essere; ma il loro passato comunque resta. E poi, dipende dal reato che è stato commesso.

 

Intervista 9

LDM: Cosa fa nella vita?

I: Frequento l'università e mi ritrovo quasi alla fine del traguardo "Laurea!" tanto atteso, nel mio tempo libero impartisco ripetizioni.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

I: Io credo che la giustizia italiana non sia definibile "uguale per tutti" e ancor meno "giusta".

LDM: Secondo lei, come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?

I: Giusta? Se potesse esistere, sicuramente dovrebbe riservare e proteggere diritti e doveri dell'interessato.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

I: Per quanto possa sembrare crudele, sì è "giusta" a seconda dei casi! Un tale individuo che uccide con presunto o senza alcun motivo, chi è per decidere il destino e la morte di un altro?! Merita la pena di morte, dente per dente? Non si risolve molto, é vero... le vittime sono entrambe. Ma in ogni caso, non la ritengo comunque una soluzione plausibile.

LDM: Cosa pensa della tortura?

I: La tortura non l'accetto se non per far confessare a favore di una vittima.

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

I: Secondo me, sempre dai casi, se un individuo lo merita... l'ergastolo è giusto, per validi motivi.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

I: L'etichetta resta e ne abbiamo storici esempi, ma per la reintegrazione non credo serva la TV e far/dar spettacolo! La reintegrazione può avvenire anche in strutture pubbliche come comunità, ospedali ecc... dove è possibile rendersi disponibili in servizi socialmente utili, donando almeno un sorriso.

 

Intervista 10

LDM: Cosa fa nella vita?

L: Sono un'imprenditrice agricola e studentessa.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

L: Posso dire che funziona male e che non si può parlare di giustizia ma di ingiustizia.

LDM: Secondo lei, come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?

L: È giusta quando è proporzionata al reato commesso dall'agente e quando la vittima riesce a ottenere una giusta riparazione del danno.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

L: No.

LDM: Cosa pensa della tortura?

L: Neppure la tortura è una pena giusta. È una pena violenta, arcaica.

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

L: Si, se proporzionata alla gravità del reato.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

L: Secondo me dipende dalla tipologia di reato commesso.

 

Intervista 11

LDM: Cosa fa nella vita?

M: Lavoro in un asilo nido.

LDM: Cosa pensa della giustizia italiana?

M: Non ci sono leggi giuste.

LDM: Secondo lei, come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?

M: È giusta quando viene calcolata in base al reato.

LDM: Secondo lei, la pena di morte è una pena giusta?

M: Si.

LDM: Cosa pensa della tortura?

M: Giusta per far parlare persone della malavita.

LDM: Secondo lei, l'ergastolo è una pena giusta?

M: Si.

LDM: Quando si è parlato in TV dell'ipotetica partecipazione al programma televisivo “L'isola dei Famosi” di Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile (condannate in precedenza per associazione a delinquere finalizzata alla truffa) c'è stata una vera rivolta del pubblico, in disprezzo, forse, del principio di risocializzazione e reinserimento nella società del condannato di cui all'art. 27 Cost.

Secondo lei, è possibile in concreto un reinserimento dei condannati nella società? Oppure verranno sempre etichettati come “delinquenti”?

M: Verranno etichettati sempre come dei delinquenti.

 

Osservazioni e conclusioni

Il primo dato che ricaviamo dal sondaggio è che nel 100% dei casi è stata lamentata un'inefficienza del sistema giustizia: 4 persone su 11 hanno inserito tra le cause dell'inefficienza i tempi troppo lunghi; 3 su 11 hanno lamentato una disuguaglianza di trattamento (allo stesso reato vengono comminate pene diverse) e 3 su 11 hanno parlato di “ingiustizia della giustizia italiana”; sempre 3 persone su 11 hanno fatto riferimento ad una sovrabbondanza di poteri del giudice e sempre 3 su 11 hanno fatto riferimento all'incertezza della pena.

Alla domanda “come dovrebbe essere una pena per definirsi giusta?” 3 persone su 11 non hanno risposto. 4 persone su 8 hanno affermato che per essere giusta la pena deve essere proporzionata al reato; 3 su 8 ritengono che la pena sia giusta quando resta immutata nel tempo, negando quindi la possibilità di sconti di pena; 3 persone su 8 hanno fatto riferimento in modo chiaro o velato ai diritti e doveri dell'interessato (la rieducazione, “la conversione” ove possibile o l'allontanamento dalla società).

Sulla domanda “la pena di morte è una pena giusta?” solo una persona su 11 non si è espressa; 7 persone su 10 ritengono ingiusta la pena di morte, in particolare 4 su 10 ritengono che nessun uomo possa togliere la vita ad un altro uomo. Infine, 3 persone su 10 ritengono che la pena di morte sia una pena giusta, in particolare 2 persone ritengono che in alcuni casi la rieducazione sia impossibile.

Sulla domanda “cosa pensi della tortura?” 2 persone su 11 non si sono espresse; una persona su 9 ritiene che sia inutile, mentre 4 persone su 9 ritengono che sia utile in casi selezionati, cioè per far confessare in favore della vittima. Infine, 4 persone su 9 sono contrarie alla tortura, in particolare 3 persone ritengono che sia una pratica crudele e violenta.

Alla domanda “l'ergastolo è una pena giusta?” solo una persona non si è espressa. 9 persone su 10 sono favorevoli all'ergastolo, di cui 6 ritengono che si debba applicare ai reati particolarmente cruenti e quindi a casi specifici. Solo una persona su 10 è contraria all'ergastolo, ritenendolo maggiormente lesivo dei diritti umani rispetto alla pena di morte.

Per quanto riguarda l'ultima domanda, quella sul concreto esplicarsi della risocializzazione, le risposte sono state più variegate. Solo una persona su 11 non si è espressa. 7 persone su 10 hanno affermato che è possibile il reinserimento nella società, però, alcuni lo vedono come ipotetico, altri come residuale. Solo 3 persone su 10 affermano apertamente che i condannati saranno sempre etichettati come delinquenti ma in realtà solo 2 persone su 10 mostrano un chiaro segno di volontà di accettazione del condannato, le altre persone fanno comunque riferimento all'errore commesso o al reato perpetrato. Infine, 3 persone su 10 affermano che il reinserimento di personaggi pubblici o noti (in riferimento all'esempio fatto nella domanda) non debba avvenire in TV, quindi i condannati che hanno scontato la loro pena dovrebbero restare fuori dagli schermi televisivi.