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Pubbl. Mer, 23 Mar 2016

Praticanti avvocati: 160 ore di formazione obbligatoria a numero chiuso

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Lucio Orlando


La selezione avverrà sulla base dei meriti universitari. Previste tre prove intermedie ed una prova finale.


Dopo l'irrigidimento delle regole relative all'esame di abilitazione alla professione forense, cambiano anche le regole per l'accesso alla pratica forense e per il suo svolgimento.  

Infatti, la bozza dello schema di regolamento approntato dal Ministero della Giustizia, emanata in attuazione dell'art. 43 della l. n. 247/2012, e ora inviata al Consiglio Nazionale Forense per il relativo parere, lascia inalterati i 18 mesi di durata, ma istituisce l'obbligatoriarietà per i praticanti avvocati della formazione con corsi della durata minima di 160 ore, distribuiti nell'arco dei 18 mesi secondo moduli trimestrali. La novità diventa ancora più interessante se si considera che l'accesso ai corsi sarà a numero chiuso e le selezioni, svolte dai soggetti che poi terranno la formazione, avverranno per merito, ossia sulla base dei risultati universitari e dei risultati di prove scritte e orali, che saranno effettuate come test all'ingresso.

Durante il corso di formazione, la bozza di regolamento ha previsto almeno tre verifiche intermedie che avranno ad oggetto gli argomenti inerenti agli insegnamenti ricevuti nel periodo di formazione e poi una prova finale che sarà anticipatoria dell'esame final di abilitazione alla professione forense.

La formazione, nel merito, consisterà in approfondimenti casistici nelle materie di diritto civile, penale e amministrativo, con riferimento alle impugnazioni, ordinamento e deontologia forense, previdenza, etica professionale, tecniche di redazione di atti giudiziari e di ricerca anche telematica delle fonti, teoria e pratica del linguaggio giuridico e, infine, diritto costituzionale, tributario, diritto Ue e internazionale.