Pubbl. Dom, 4 Mar 2018
La delibera ARERA sull´aumento dei costi dell´energia elettrica
Modifica paginaLa notizia che mette in allerta i clienti in regola con le bollette dell´energia continua a generare il panico tra i consumatori: è possibile che chi paga regolarmente debba farsi carico anche delle fatture non pagate dagli altri utenti morosi?
Un certo scompiglio tra i consumatori ha creato la notizia, invero ripresa da diversi organi di stampa, in base alla quale i consumatori si dovranno fare carico anche delle bollette di luce e gas non pagate dagli utenti "morosi".
Ad accrescere il panico tra i consumatori è stato un messaggio che sta circolando nelle ultime ore su WhatsApp, che, sulla base di presunte informazioni rilasciate da Altroconsumo, invita i consumatori a "decurtare" dalla bolletta un ipotetico importo e pagare solo quanto presumibilmente dovuto. Ma sarà davvero così? Proviamo a fare un pò di chiarezza sul punto.
Il polverone è stato sollevato a seguito dell'emanazione della delibera ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) numero 50/2018 dello scorso 1° febbraio (allegata all'articolo).
Tale documento afferisce alle relazioni tra fornitori (le società venditrici, con le quali il consumatore stipula un contratto), distributori (i responsabili del trasporto dell'energia nelle abitazioni) e la CSEA e il GSE per i pagamenti degli oneri di sistema.
Nel momento in cui un consumatore non adempie all'onere di pagare la bolletta elettrica non genera solamente un buco nelle finanze del suo fornitore, bensì causa un danno anche al distributore, il quale ha già anticipato gli oneri di sistema alla CSEA e al GSE, oneri che spettano, tuttavia, al cliente. La delibera mette in piedi un meccanismo volto alla restituzione ai distributori di una quota degli oneri che hanno già versato, ma che non potranno mai più incassare dai fornitori divenuti insolventi perché in sofferenza economica (magari dovuta a vari motivi, tra cui la morosità dei loro clienti finali).
La delibera individua, poi, quali crediti debbano essere definiti irrecuperabili (sempre e solo relativi agli oneri di sistema), eliminando dal computo tutti quelli che in un modo o nell'altro sono stati recuperati.
Gli oneri di sistema costituiscono una voce di costo che copre tutte le spese occorrenti ai fini del mantenimento dell'equilibrio del servizio elettrico o del gas e comprende, tra gli altri, anche l'importo versato da ogni singolo consumatore per finanziare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Secondo l'ARERA, la delibera prevede che solo una parte limitata di questi oneri di sistema già versati dai distributori, ma non più recuperabili in altro modo, siano ammessi al meccanismo di recupero. L’Autorità ha affermato che nel medio periodo (non inferiore ad un anno) non verrà applicato alcun aumento sulla bolletta e, nel periodo successivo, gli eventuali aumenti saranno irrisori.
Risposta, dunque, al quesito: il cliente tempestivo nei pagamenti assume l'onere di accollarsi anche gli oneri del cattivo pagatore ?
Diverse associazioni di consumatori hanno puntato il dito contro Arera a causa dell'emanazione della delibera oggetto del presente articolo. Ad onor del vero, all'Autorità non è spettato ampio margine di scelta: il Consiglio di Stato, mediante la sentenza 2186/2016, ha infatti annullato la delibera di Arera che imponeva la copertura degli oneri non pagati dai morosi, ai venditori, e non ai clienti finali. Il Tar della Lombardia ha successivamente espresso tale principio in altre quattro sentenze, che richiamano, appunto, quanto statuito dal Consiglio di Stato. La delibera in commento non fa, quindi, altro che adeguarsi ad una giurisprudenza ormai consolidata in materia.
Il fenomeno della morosità all'interno del mercato dell’energia elettrica costituisce un problema molto serio per tutti gli operatori del settore. Secondo il rapporto Arera nel solo 2016 le richieste di sospensione per morosità hanno superato quota 1,2 milioni di clienti domestici: nel mercato libero trattasi del 6,4% dei consumatori, mentre per la maggior tutela il dato, più basso, è del 3,3%.
La delibera emanata dall'Autorità mira a sanare solamente i crediti inesigibili dei distributori, non afferendo a quelli direttamente generati dalla morosità dei clienti finali. Resta ancora l'indecisione in merito, infatti, alla modalità di recupero, da parte dei fornitori di energia, degli oneri di sistema dei clienti finali che, per difficoltà economiche, sono diventati morosi e si sono visti chiudere la fornitura di elettricità.
Contrariamente a quanto riportato da diversi organi di stampa o dai messaggi WhatsApp, non rientrerebbero in questo scenario i cosiddetti furbetti del "turismo energetico", ossia quei consumatori i quali hanno l'abitudine di cambiare di frequente il proprio fornitore, lasciando in eredità ai vecchi fornitori bollette non pagate. In tali casi, infatti, il debito pregresso, mediante un meccanismo chiamato CMOR (corrispettivo di morosità) verrebbe trasferito sulla bolletta del nuovo fornitore, il quale è tenuto a richiederlo per poi passare l'importo al vecchio fornitore a cui spetta.
In conclusione, si ritiene opportuno che venga fatta ulteriormente chiarezza in merito al provvedimento oggetto del presente articolo, magari mediante l'indicazione di una stima, anche di massima, di quanto potrebbe riversarsi sulle bollette dei consumatori in futuro.
Fonti
- Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), Delibera 01 febbraio 2018 50/2018/R/eel
- Altroconsumo, www.altroconsumo.it