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Pubbl. Gio, 7 Apr 2016

Il meccanismo del way out per le cooperative salvate dal Governo

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Carlo De Dominicis


Si spiega per punti salienti il DDL n. 2298 di conversione recante modifiche al Decreto Legge 14 febbraio 2016 n.18 recante misure urgenti concernenti la riforma delle banche di credito cooperativo la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze, il regime fiscale relativo alle procedure di crisi e la gestione collettiva del risparmio.


In data 06 aprile il DDL 2298 ha ricevuto il voto di fiducia al Senato.

Novità di particolare rilevanza introdotta dalla commissione Finanza della Camera, al fine di rispettare le linee guida della BCE, è il meccanismo “way out”, con il quale le banche cooperative che non vorranno aderire alla nuova holding unica per la salvaguardia del credito cooperativo, potranno decidere di fare istanza a Banca d'Italia per conferire l'attività bancaria a una S.p.A.

Il risultato sarà che una volta ottenuta l’autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza, a fronte del pagamento del 20% del patrimonio netto come tassa straordinaria, la cooperativa potrà controllare la S.p.A.

La forma cooperativa sarà salvaguardata dal fatto che la Bcc conferente sarà gravata dell’obbligo di "modificare il proprio oggetto sociale per escludere l'esercizio dell'attività bancaria" e destinare le riserve a fondi mutualistici.

Ulteriori novità sono:

  • Estensione agli intermediari finanziari la possibilità di accedere alla garanzia dello Stato sulle sofferenze;
  • Il divieto di capitalizzazione, che consiste nella contabilizzazione degli interessi sugli interessi. Il divieto vale anche sui finanziamenti a valere sulle carte di credito. La maturazione degli interessi non potrà essere inferiore a un anno, sono conteggiati al 31 dicembre ed esigibili da marzo dell'anno successivo.