Pubbl. Mer, 25 Lug 2018
Esame avvocato 2018 ancora con i codici commentati: c´è la proroga! Ancora non ufficializzata ma...
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Ne ha dato l´annuncio il presidente nazionale dell´Aiga l´avvocato A. Vermiglio, l´esame scritto d´avvocato 2018 verrà svolto con i codici commentati ancora per quest´anno. La transitoria prevista per quest´anno non sarà attuata.
Sono importanti le novità per l’esame avvocato che si terrà a dicembre 2018; ancora quest’anno i praticanti che dovranno sostenere le prove scritte potranno utilizzare i codici commentati annotati con la giurisprudenza.
Quindi, nonostante sembrasse impensabile fino alla scorsa settimana, dopo l'intervento dell'on. Vittorio Ferraresi (sottosegretario alla Giustizia - anticipato sull'articolo della redazione del 19 c.m.) , alla fine è stato deciso di rinviare di un altro anno l’introduzione delle nuove regole per lo svolgimento dell’esame.
La notizia arriva in anteprima dall’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati), che ha annunciato la proroga imminente del regime transitorio per l’esame di abilitazione alla professione forense.
Si tratta di un’ottima notizia per tutti gli aspirati che il prossimo dicembre dovranno affrontare per la prima volta le tre prove scritte dell’esame avvocato, ovvero il parere civile, penale e la redazione dell’atto giudiziario.
Un tema “delicato e importante” che quindi sembra essere arrivato alla giusta conclusione; come dichiarato dal presidente nazionale dell’Aiga, Albero Vermiglio, infatti, quello dell’esame avvocato è un argomento di notevole importanza per tutti quei giovani laureati in Giurisprudenza che si trovano ad affrontare il percorso per diventare avvocati.
«È questo – aggiunge Vermiglio – uno degli aspetti che Aiga aveva sottoposto ai propri interlocutori politici vista l’esigenza di “armonizzazione” con la nuova pratica forense ed in particolare con i corsi di formazione obbligatori e propedeutici all’esame come previsti dalla legge professionale, ma non ancora entrati pienamente a regime». La proroga richiesta da Aiga nasce dall’opportunità di non creare disparità di trattamento tra i giovani tirocinanti in un momento in cui non vi è uniformità di preparazione tra gli stessi. «Ringraziamo il sottosegretario – conclude l’avvocato Alberto Vermiglio – per l’estrema attenzione che in questi primi mesi di legislatura ha dedicato all’Aiga ed alle esigenze della giovane avvocatura».
Il paradosso (tutto Italiano) era conciliare la nuova direttiva che obbligherà i tirocinanti a seguire un corso di diciotto mesi presso gli ordini di appartenenza, infatti, il temuto e discusso decreto sui corsi obbligatori dei tirocinanti avvocati è in Gazzetta Ufficiale (D.M. Giustizia 9 febbraio 2018, n. 17), e impone di frequentare i corsi organizzati da Consigli dell’Ordine, Associazioni Forensi o altri enti accreditati: durata minima 160 ore in 18 mesi, frequenza obbligatoria per l’80 percento, lezioni on line limitate a 50 ore, due verifiche intermedie e una finale.
Prima di introdurre le nuove regole che vadano a rivoluzionare questo percorso, quindi, è necessaria “un’ampia riflessione capace di raccogliere dei contributi , le proposte e le ragioni di tutti gli attori in campo”. Secondo Vermiglio ogni decisione in merito dovrà ottenere la più ampia condivisione, obiettivo che al momento le nuove regole non sono riuscite a raggiungere visto che le modalità d’esame previste non convincono i praticanti.
Ancora per un altro anno, quindi, durante le prove scritte i futuri avvocati potranno avvalersi del supporto dei codici commentati; tuttavia la proroga riguarda anche la frequenza obbligatoria alle scuole forense per tutti quei tirocinanti che si iscriveranno al relativo registro alla data del 27 settembre 2018.
Insomma, per l’esame da avvocato che si terrà il prossimo dicembre (per il quale le date saranno ufficializzate in autunno), non ci saranno cambiamenti; nel 2019 invece se ne riparlerà, con la speranza di trovare una soluzione condivisa da entrambe le parti così da non penalizzare le future generazioni di avvocati.