Pubbl. Ven, 3 Giu 2016
Amministrative 2016: ecco una guida sintetica per le elezioni comunali
Modifica paginaSi vota il 5 giugno in 1 372 comuni, di cui 1 178 appartenenti a regioni a statuto ordinario e 194 a regioni a statuto speciale. L´eventuale turno di ballottaggio si svolgerà il successivo 19 giugno.
Le elezioni amministrative italiane del 2016 si terranno in data 5 giugno e riguarderanno 1372 comuni, di cui 1178 appartenenti a regioni a statuto ordinario e 194 a regioni a statuto speciale. Tra questi comuni 158 sono superiori a 15000 abitanti, mentre quelli inferiori sono 1214. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà il successivo 19 giugno. Due sono le eccezioni a questa regola tempoale, la prima per il Trentino Alto Adige nel quale nei venti comuni chiamate alle urne, tra cui Bolzano, si è votato l'8 maggio, con ballottaggio il 22 maggio, mentre nel solo comune di Castel Ivano, il voto è stato rinviato per l'autunno prossimo. La seconda eccezione riguarda la Valle d'Aosta, nella quale si è votato per il solo comune di Ayas, il 15 maggio. Nonostante il decreto-legge presentato in Consiglio dei Ministri il 16 maggio proponesse di estendere a due giornate la tornata elettorale, il voto per le comunali è stato fissato nella sola giornata di domenica 5 giugno. Tale proposta era stata presentata anche con l’intento di contrastare in questo modo il rischio di astensionismo, visto che nelle ultime 3 elezioni comunali, stando ai dati diffusi dal Censis, si sono persi più di 1 milione di elettori. Le urne saranno aperte, quindi, solo domenica 5 giugno, dalle ore 7 alle 23, tranne che in Friuli-Venezia Giulia per la quale l’orario di apertura va invece dalle 8 alle 22.
I comuni capoluogo di provincia o città metropolitana in cui si voterà saranno 26: Benevento, Bologna, Bolzano, Brindisi, Cagliari, Carbonia, Caserta, Cosenza, Crotone, Grosseto, Isernia, Latina, Milano, Napoli, Novara, Olbia, Pordenone, Ravenna, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Torino, Trieste, Varese e Villacidro. Nelle città metropolitane di Roma, Milano e Napoli i rispettivi statuti prevederebbero l'elezione diretta degli organi metropolitani; tuttavia, in assenza della necessaria legge elettorale, si applicherà anche ad esse il sistema ad elezione indiretta previsto per le altre città metropolitane. Il voto riguarderà anche 27 nuovi comuni istituiti nel 2016 mediante fusioni amministrative di territorio: tre in Piemonte, uno in Lombardia, diciassette in Trentino-Alto Adige, due in Veneto e quattro in Emilia Romagna.
Le regole delle elezioni amministrative cambiano a secondo della consistenza demografica dei comuni, infatti c'è una regolamentazione per i Comuni fino a quindicimila abitanti ed una regolamentazione diversa per i Comuni con una popolazione superiore a quindicimila.
Nei Comuni con popolazione inferiore a quindicimila abitanti si voterà con una sola scheda, dove saranno indicati i nomi dei candidati alla carica di Sindaco e delle liste che li supportano. Votando il singolo candidato a Sindaco, si vota di conseguenza anche la lista che lo sostiene. A seguito della legge sulle quote rosa, le preferenze che si possono esprimere sono 2, un uomo e una donna oppure viceversa, pena l’annullamento della 2° preferenza, tra i candidati presenti nella lista del sindaco votato. Nel caso specifico dei Comuni sotto i 5000 abitanti si può esprimere soltanto una preferenza e vince il candidato sindaco che ottiene il maggior numero di voti. Si va al ballottaggio in caso di parità, mentre se dovesse esserci ulteriore parità viene automaticamente scelto il candidato più anziano. una volta eletto il primo cittadino, due terzi dei seggi vanno alla lista che lo appoggia, mentre i restanti vengono ripartiti in maniera proporzionale tra le rimanenti liste.
Nei comuni con più di 15000 abitanti si voterà sempre con una sola scheda, sulla quale saranno presenti i nomi dei candidati sindaco, oltre ovviamente ai simboli delle liste che li appoggiano. Per votare i modi sono diversi: si può tracciare un segno sul nome del sindaco, votando esclusivamente per il candidato e non per le liste collegate, oppure tracciare un segno sul simbolo di una lista, votando la lista e il candidato sindaco che appoggia, oppure, ancora, tracciare un segno sul nome del candidato sindaco e un altro segno sul simbolo di una lista collegata od oppure infine tracciare un segno sul simbolo di una lista e un altro segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata (voto disgiunto). Nel caso in cui si vota una lista, le preferenze che si possono esprimere sono 2, sempre candidati di genere diverso e appartenenti alla medesima lista. Si elegge il candidato sindaco che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi, quindi almeno il 50% più 1. Qualora nessuno dovesse superare tale soglia, i 2 candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti vanno al ballottaggio. Vince chi, al secondo turno, ottiene il maggior numero di voti.