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Pubbl. Mar, 1 Mar 2016

Addio alla vecchia ricetta medica, dal primo marzo arriva quella elettronica

Lucio Orlando


Per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà a un sistema informatico a cui può accedere anche il farmacista. Nella fase transitoria si riceverà un promemoria da consegnare in farmacia per permettere il recupero della prescrizione


Dal primo Marzo 2016, abbandoneremo per sempre la ricetta medica cartacea, infatti, diverrà realtà la ricetta dematerializzata che sarà prodotta sulla base di una procedura totalmente telematica. Entra, infatti, finalmente in vigore il d.p.c.m. del 14.11.2015, in G.U. n. 303 del 31.12.2015, nonostante le grosse problematiche di natura tecnica e informatica che si sono frapposte alla sua effettiva partenza. 

Dal primo Marzo 2016, abbandoneremo per sempre la ricetta medica cartacea, infatti, diverrà realtà la ricetta dematerializzata che sarà prodotta sulla base di una procedura totalmente telematica. Entra, infatti, finalmente in vigore il d.p.c.m. del 14.11.2015, in G.U. n. 303 del 31.12.2015, nonostante le grosse problematiche di natura tecnica e informatica che si sono frapposte alla sua effettiva partenza. 

1) Il funzionamento del nuovo sistema di dematerializzazione 

La procedura, che è stata imposta per le nuove prescrizioni, vedrà ancora come fulcro il medico di base, il quale invierà, telematicamente, la prescrizione dei farmaci, a un sistema informatico centrale, il cosiddetto SOGEI. All’atto della prescrizione, il medico di base, effettuato il login sul server SOGEI, genererà la prescrizione on line utilizzando uno degli NRE del lotto a lui assegnato. Il Numero di Ricetta Elettronica, abbreviato in NRE, è un numero assegnato dal Sistema di Accoglienza Centrale (SAC) per identificare univocamente a livello nazionale una prescrizione elettronica. A questo NRE, il medico assocerà il codice fiscale dell’assistito ed il sistema validerà il codice fiscale e tutte le informazioni di esenzione. Al momento della generazione della prescrizione virtuale, il medico, per un periodo transitorio, dovrà stampare e consegnare all’assistito un “promemoria” che riporta NRE, codice fiscale, eventuali esenzioni e prescrizione. Il promemoria garantisce all’assistito la possibilità di ottenere il farmaco anche in caso di assenza di linea o in presenza di qualsiasi altro inconveniente legato all’accesso al server. Il paziente, all’atto successivo, potrà recarsi presso qualsiasi farmacia pubblica o privata convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale per ritirare il medicinale prescritto. Il compito del farmacista consisterà nel collegarsi al sistema telematico per verificare l’esistenza sul gestionale della prescrizione medica virtuale, mediante le chiavi di accesso rappresentate dal NRE e dal codice fiscale.

2) Vantaggi e svantaggi della ricetta dematerializzata

La prescrizione elettronica comporterà sicuri vantaggi in un’ottica di impatto economico ed ambientale, per l’evidente risparmio di carta e di stampe che la sua esistenza comporterà ed inoltre faciliterà il controllo sulla spesa pubblica complessiva per la sanità, oltre che un’efficace monitoraggio su falsificazioni e abusi. Inoltre, la ricetta virtuale sarà valida in tutte le farmacie del territorio nazionale, sia pubbliche che convenzionate, rendendo possibile ritirare i farmaci prescritti anche fuori dalla regione di residenza. Il sistema di dematerializzazione, anche se evidentemente rivoluzionario, presenta, però, varie criticità. In primis, la poca dimestichezza degli operatori e dei pazienti in relazione a procedure totalmente virtuali potrebbe in alcuni casi rallentare eccessivamente o addirittura paralizzare l’attività di prescrizione dei medici di base, anche a discapito delle loro altre attività tipiche, quali ad esempio le vere e proprie visite mediche. Inoltre non si può sottacere la problematica transitoria. Infatti la vecchia ricetta "rossa" nella prima fase di avvio e fino alla fine del 2017, sarà ancora utilizzata per alcuni farmaci, come stupefacenti, ossigeno e prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale. Inoltre, per il momento rimane anche la tradizionale "fustella" da attaccare nei riquadri rossi, in quanto non è ancora stato predisposto un meccanismo che annulli il valore della fustella, in grado di distinguere tra i farmaci erogati a carico del SSN e quelli pagati direttamente dal cittadino.    

Articolo redatto in collaborazione con Alessia De Divitiis - Coordinatrice rete consumatori Associazione CittadinanzAttiva Salerno - Tribunale per i diritti del malato.