Pubbl. Mar, 27 Apr 2021
Recovery Plan: Draghi presenta il testo del PNRR alle Camere
Modifica paginaEditoriale a cura di Massimiliano Pace
La Camera dei Deputati ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza in vista della trasmissione alla Commissione europea del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La discussione relativa alle comunicazioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sul testo del PNRR si è svolta il 26 e il 27 aprile alla Camera ed è attualmente in corso al Senato dalle ore 15. Il Piano prevede investimenti complessivi pari a 222,1 miliardi di euro.
La Camera dei Deputati nella seduta 495 del 27 aprile 2021 ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza relativa alle comunicazioni del Presidente del consiglio, Mario Draghi, in vista della trasmissione alla Commissione europea del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), ai sensi dell'articolo 18 del regolamento RRF (UE) 2021/241. Il Premier ha reso comunicazioni anche al Senato della Repubblica durante la seduta del 27 aprile alle ore 15.00, tuttora in corso di svolgimento.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza si fonda su tre assi condivisi a livello europeo, il nucleo essenziale del Next generation act. Muovendo da tali obiettivi strategici, il piano si articola in sedici Componenti e sei Missioni.
La risoluzione approvata stamane conclude un percorso costitutivo che ha inizio il 27 maggio 2020, nel pieno dell’emergenza pandemica, con la proposta da parte Commissione europea dello strumento “Netx generation EU” accompagnato dalla previsione di una dotazione di 750 miliardi di euro, e seguito dall’accordo politico raggiunto durante il Consiglio Europeo del 21 luglio 2020. Nel mese di settembre il Comitato interministeriale per gli Affari europei ha approvato una prima proposta di linee guida per lo svolgimento dei lavori preparatori del Piano. Il Parlamento, chiamato a svolgere l’esame di tali linee guida, si è espresso con un atto di indirizzo che invitava il Governo a predisporre il Piano garantendo un ampio coinvolgimento del settore privato, degli enti locali e delle forze produttive del Paese. Il 12 gennaio 2021 il Governo, all’esito di una lunga interlocuzione informale con la task force della Commissione europea, ha approvato una proposta di Piano che ha impegnato le Camere nei mesi successivi e sino all’approvazione delle conclusioni del 31 marzo 2021. Il Governo ha dunque provveduto alla rielaborazione del Piano anche secondo le osservazioni delle Camere e alla discussione dello stesso con gli enti territoriali e le forze politiche e sociali.
Digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale costituiscono i tre assi strategici europei alla base del Piano per rilanciare la ripresa e dare attuazione al programma Next Generation EU. Sulla scorta delle Linee guida elaborate dalla Commissione europea, il Piano si articola in Componenti intesi come gli ambiti in cui aggregare progetti di investimento e riforma. Il PNRR individua, dunque, 16 Componenti destinati a riflettere riforme e priorità di investimento in un determinato settore o area di intervento.
Tali componenti sono stati raggruppati all’interno di sei Missioni specifiche che si sviluppano in linea con i sei Pilastri menzionati dal Regolamento RRF.
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Con la prima Missione “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” il Piano sostiene la transizione digitale del Paese attraverso la modernizzazione della pubblica amministrazione, le infrastrutture di comunicazione e il sistema produttivo. Obiettivo è quello di garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra larga, migliorare la competitività delle filiere industriali e agevolare l’internazionalizzazione delle imprese, investendo sul rilancio del turismo e della cultura.
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La seconda Missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” è diretta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia per rendere il sistema sostenibile garantendone la competitività. Tale missione comprende interventi per l’agricoltura sostenibile e per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti, con programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili, nonché per lo sviluppo delle principali filiere industriali della transizione ecologica e della mobilità sostenibile. Il Piano stanzia risorse per il rinnovo del trasporto pubblico locale, con l’acquisto di bus a bassa emissione, e per il rinnovo di parte della flotta di treni per il trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa. Sono previste azioni per l’efficentamento del patrimonio immobiliare con incentivi fiscali per incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici.
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La terza Missione “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” si propone lo sviluppo infrastrutturale con l’obiettivo di rafforzare l’alta velocità ferroviaria nazionale e potenziare la rete ferroviaria regionale con particolare attenzione al Mezzogiorno dove si prevedono “significativi miglioramenti dei tempi di percorrenza”. Il Piano interviene anche sul potenziamento dei servizi di trasporto merci e sul sistema logistico della rete portuale.
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La quarta Missione “Istruzione e ricerca” intende operare sulle carenze strutturali, quantitative e qualitative dell’offerta formativa del Paese. In particolare il Piano investe negli asili nido, nelle scuole materne, nei servizi di educazione e cura per l’infanzia e nel risanamento strutturale degli edifici scolastici. Inoltre prevede la riforma del sistema di reclutamento e formazione degli insegnanti.
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Con la quinta Missione “Coesione e inclusione” il Piano investe nelle infrastrutture sociali rafforzando le politiche attive del lavoro e dell’imprenditoria femminile, intervenendo sul sistema di protezione di situazioni di fragilità. Prevede inoltre la promozione del ruolo dello sport, della coesione territoriale e del rafforzamento delle Zone Economiche Speciali, con potenziamento del Servizio civile universale e del ruolo del Terzo settore.
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La sesta Missione “Salute” si articola in obiettivi diretti a rafforzare la prevenzione e l’assistenza sul territorio, potenziando l’assistenza domiciliare, la telemedicina e l’assistenza remota; nell’aggiornamento del parco tecnologico e delle attrezzatture per diagnosi e cura, e nelle infrastrutture ospedaliere anche con interventi di adeguamento antisismico. Il Piano rafforza l’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Con il Piano il Governo intende impiegare interamente le risorse RRF, pari dunque a 191,5 miliardi di euro, divise in 68,9 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti. Più specificamente i principali beneficiari del Piano saranno le donne, i giovani e il Mezzogiorno, con particolare attenzione all’inclusione sociale e alla riduzione dei divari territoriali.
Nel complesso, dunque, il 27 per cento del Piano è dedicato alla digitalizzazione, il 40 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10 per cento alla coesione sociale.
Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.
Pertanto il totale degli investimenti previsti è pari a 222,1 miliardi di euro.
Il Piano prevede altresì un complessivo programma di riforme, per facilitare la sua attuazione e contribuire alla modernizzazione del Paese e all’attrazione degli investimenti. In particolare gli interventi di riforma riguarderanno, fra tutti, la Pubblica amministrazione, la Giustizia, la semplificazione normativa e riforme a tutela della concorrenza.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia al sito del Governo italiano e della Camera dei Deputati